Amore, passione, determinazione, sfida, cambiamento. La Tenuta Cipriano è una realtà produttiva che unisce tradizione e modernità. Romualdo Cipriano, figlio di Piero , nipote di Pietro deceduto in giovane età e riportato a casa in calesse in fin di vita dal suo cavallo dopo un incidente di caccia in solitario, pronipote di Romualdo, adesso ne è il proprietario, ma soprattutto è l’anima di queste terre tra vigne, ulivi, nocciole e castagne, che hanno fatto la storia agricola di Versano, un piccolo borgo, frazione di Teano. Una storia, un amore che si tramanda e continua dopo un nuovo inizio. Se fosse un action movie potrebbe titolarsi, da Wall Street a Versano: il ritorno alle radici.
Che cosa l’accomuna a Russel Crowe di cui prima di quest’intervista ha tessuto le lodi artistiche?
Niente a dir la verità. Non ho mai pensato di fare l’attore, ho vissuto davanti sei monitor comprando e vendendo azioni senza orari , ma amo la Natura e le antiche tradizioni. Però quel “al mio via scatenate l’inferno” mi ha sempre affascinato. Un richiamo alla forza di volontà di un condottiero, di un gladiatore.
Ce l’ha?
Non me lo posso dire da solo. Dopo la laurea in Economia e Commercio a Napoli sono emigrato a Milano diventando Portfolio Manager di un’importante Investment bank. Poi sempre nello stesso settore mi sono trasferito prima a Dublino e poi a Lugano per altre Investment bank , poi decisi di rischiare lasciando la vita da manager dipendente, decisi di investire i mie bonus di produzione fondando la mia prima boutique finanziaria in Svizzera e poi lanciando un mio hedge fund azionario, quindi mettendomi in proprio.
Un lupo tra Wall Street e Lugano che lascia tutto e si mette a fare il vignaiolo e l’olivicoltore nel profondo Sud?
In 30 anni di finanza qualche bella soddisfazione l’ho messa nel carniere: il Sole 24 ore mi dedicò un ritratto come uno dei migliori investment manager italiani di quel periodo. Ho girato il mondo. Imparato altre lingue. Poi la gioia piu grande , sono diventato papà di Pietro, che a soli tre anni mi segue in campagna divertendosi con la passione di un piccolo grande agricoltore, mi fa infinite domande e ragionamenti che a volte mi sorprendono, la mia ulteriore spinta ad osare.
Due gladiatori insomma…
Ecco, forse con Russel Crowe, che ha interpretato il protagonista di una pellicola poco conosciuta, “Un’ottima annata”, mi accomuna il percorso esistenziale del protagonista di quel film: da intraprendente operatore dei mercati azionari, che dopo una serie di peripezie anche famigliari, riscopre e apprezza i piccoli piaceri della vita bucolica.
Come quel broker si era stancato di comprare e vendere azioni e riscopre il gusto di produrre ciò che mangiamo e beviamo?
Più che stancato, credo che una fase della mia vita si fosse esaurita. Sono tornato agli amori di bambino, ciò che mi emozionava, mi faceva battere il cuore. La mia infanzia e la mia adolescenza le ho vissute tra Napoli, dove studiavo, e la mia campagna di Versano, un piccolo borgo frazione di Teano, antica città ausonica, dove mio padre, ingegnere e direttore di un’importante raffineria americana a Napoli, ogni fine settimana mi portava orgoglioso a controllare l’avanzamento delle nostre colture. Mi ha trasmesso, tramandato dai miei avi, l’amore per la terra e la sapienza di come coltivarla.
Spento il pc da broker sui mercati, oggi, alla fine di una giornata di lavoro tra trattori e polveri si immagina un bel riposo sull’amaca o davanti ad un camino?
Fare l’imprenditore agricolo è una sfida impegnativa nella quale mi sono buttato a capofitto, come tutte le cose che ho fatto nella vita. Il mio back-ground economico mi dà una mano decisiva, riposo in poltrona davanti un bel camino, Sicuramente, ma più facile dopo la stagione dei raccolti, meglio ancora dopo una giornata di caccia nei boschi.
Lavora sodo e solo?
Certo che no, ho una squadra di collaboratori che ereditano la cultura e la passione dai loro genitori che furono al fianco dei mie nonni, siamo una grande famiglia che si rispetta e si aiuta. Mi piace passeggiare per i boschi, come dicevo, amo la caccia, passione anch’essa tramandata da mio padre e prima a lui dal nonno, lui morto in incidente di caccia riportato a casa dal suo cavallo, che molto ricorda la cavallina storna di Giovanni Pascoli, passione che ho coltivato anche nel mio soggiorno in Svizzera, una passione che facilmente comprende chi come me ha avuto la fortuna di apprendere da piccolissimo, con i suoi segreti, la disciplina e gli insegnamenti tramandati dal papà. Apprezzo le cose semplici e genuine della campagna e mi piace condividerle con chi mi è più caro.
Love, passion, determination, challenge, change. Tenuta Cipriano is a productive reality that combines tradition and modernity. Romualdo Cipriano, son of Piero, nephew of Pietro who died at a young age and was brought home in a buggy dying by his horse after a solitary hunting accident, great-grandson of Romualdo, is now the owner, but above all he is the soul of these lands among vineyards, olive trees, hazelnuts and chestnuts, which have made the agricultural history of Versano, a small village, in province of Teano , an ancient Etruscan town 100 km south of Rome. A story, a love that is handed down and continues after a new beginning. If it were an action movie it could be titled, from Wall Street to Versano: the return to the roots.
What do you have in common with Russel Crowe whose artistic praises you praised before this interview?
Nothing to tell the truth. I never thought of being an actor, I lived in front of six monitors buying and selling shares without timetables, but I love Nature and ancient traditions. But that “unleash hell when I go” has always fascinated me. A reminder of the willpower of a leader, of a gladiator. Has he got it? I can’t tell myself. After graduating in Economics and Commerce in Naples, I emigrated to Milan becoming Portfolio Manager of an important Investment bank. Then, still in the same sector, I moved first to Dublin and then to Lugano for other Investment banks, then I decided to risk leaving my life as an employee manager, I decided to invest my production bonuses by founding my first financial boutique in Switzerland and then launching my own equity hedge fund, then starting my own business.
A wolf between Wall Street and Lugano who leaves everything and starts working as a winegrower and olive grower in the deep South?
In 30 years of finance I have put some great satisfaction in my bag: Il Sole 24 ore, the most important Italian financial newspaper, dedicated a portrait of me as one of the best Italian investment managers of that period. I’ve traveled the world. Learned other languages. Then the greatest joy, I became Pietro’s dad, who at just three years old follows me in the countryside having fun with the passion of a great little farmer, asking me endless questions and reasoning that sometimes surprise me, my further drive to dare.
Well, two gladiators…
Here, perhaps with Russel Crowe, who played the protagonist of a little-known film, “A good year”, I share the existential path of the protagonist of that film: as an enterprising operator of the stock markets, who after a series of vicissitudes also family, rediscovers and appreciates the small pleasures of the bucolic life.
How did that broker get tired of buying and selling shares and rediscover the taste of producing what we eat and drink?
More than tired, I think a phase of my life was over. I returned to the loves of a child, what moved me, made my heart beat. I lived my childhood and adolescence between Naples, where I studied, and my countryside of Versano, a small village fraction of Teano, an ancient Ausonic city, where my father, engineer and director of an important American refinery in Naples, every weekend he proudly took me to check on the progress of our crops. He passed on to me, handed down from my ancestors, the love for the land and the knowledge of how to cultivate it.
With the pc off as a broker on the markets, today, at the end of a day’s work between tractors and dust, can you imagine a nice rest in the hammock or in front of a fireplace?
Being an agricultural entrepreneur is a demanding challenge into which I threw myself headlong, like all the things I’ve done in my life. My economic background gives me a decisive hand, resting in an armchair in front of a beautiful fireplace, certainly, but easier after the harvest season, even better after a day of hunting in the woods.
Work hard and alone?
Of course not, I have a team of collaborators who inherit the culture and passion from their parents who stood by my grandparents, we are a big family that respects and helps each other. I like walking through the woods, as I said, I love hunting, a passion also handed down from my father and first to him from my grandfather, he died in a hunting accident brought home by his horse, which is very reminiscent of Giovanni Pascoli poetry ” La cavallina storna”, hunting is that I also cultivated during my stay in Switzerland, a passion that easily understands those like me who were lucky enough to learn from a very young age, with its secrets, discipline and teachings handed down from their father. I appreciate the simple and genuine things of the countryside and I like sharing them with those who are closest to me.